OBIETTIVO:
adattare alle cause di malattia i cinque principi generali ( o «canoni») elaborati dal filosofo J.S. Mill
Nell'ambito della sua imponente costruzione di logica deduttiva e induttiva, J.S. Mill elaborò, attorno alla metà del XIX secolo, una serie di regole su cui basare la dimostrazione della causalità. Nell'opera originale di Mill le regole, dette canoni, sono princìpi di ragionamento induttivo che si applicano agli eventi sperimentali in genere. Essi sono stati estesamente parafrasati, per adattarli specificamente all'«evento-malattia», da Martin e coll. (1987) e sono riportati nello schema sottostante.
I canoni hanno resistito ai profondi rivolgimenti delle conoscenze nei più diversi settori della scienza; essi restano attuali nella loro elegante semplicità e rappresentano un monumento virtuale alle straordinarie capacità intuitive e di ragionamento di J. S. Mill.
AFTER HOURS: John Stuart Mill: un uomo in anticipo sui tempi.
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
prima di passare a un argomento di importanza capitale (i criteri di casualità), è opportuno «ripassare» per mezzo di uno schema il procedimento logico che conduce dalla dimostrazione di una associazione alla dimostrazione del rapporto causa-effetto.