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OBIETTIVO:
adattare alle cause di malattia i cinque principi generali ( o «canoni») elaborati dal filosofo J.S. Mill
Nell'ambito della sua imponente costruzione di logica deduttiva ed induttiva, J.S. Mill elaborò, attorno alla metà del XIX secolo, una serie di regole su cui basare la dimostrazione della causalità. Nell'opera originale di Mill le regole, dette canoni, sono princìpi di ragionamento induttivo che si applicano agli eventi sperimentali in genere. Essi sono stati estesamente parafrasati, per adattarli specificamente all'«evento-malattia», da Martin e coll. (1987) e sono riportati nello schema sottostante.
I canoni hanno resistito ai profondi rivolgimenti delle conoscenze nei più diversi settori della scienza; essi restano attuali nella loro elegante semplicità e rappresentano un monumento virtuale alle straordinarie capacità intuitive e di ragionamento di J. S. Mill. Essi sono riassumibili nei seguenti cinque punti:
Regola dell'ACCORDO
Se una malattia si verifica sotto una varietà di circostanze, ma esiste un fattore comune, allora questo fattore può essere la causa della malattia
Regola della DIFFERENZA
Se le circostanze in cui una malattia si verifica sono simili a quelle in cui una malattia non si verifica, ad eccezione di un fattore, allora questo fattore può essere la causa della malattia
Regola della VARIAZIONE CONCOMITANTE
Se un fattore ed una malattia mostrano una correlazione dose-effetto, allora questo fattore può essere la causa della malattia
Regola della ANALOGIA
Se la distribuzione di una malattia x è simili a quella di una ben nota malattia y, allora x può avere cause in comune con y
Regola del RESIDUO
Se un fattore giustifica soltanto una parte dei casi di malattia, allora si devono cercare altri fattori che giustifichino i casi residui
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
prima di passare ad un argomento di importanza capitale (i criteri di casualità), è opportuno «ripassare» per mezzo di uno schema il procedimento logico che conduce dalla dimostrazione di una associazione alla dimostrazione del rapporto causa-effetto.