OBIETTIVO:
precisare le caratteristiche di base (con pregi e difetti) di 3 indici di variazione
Nella figura che segue sono riassunti schematicamente pregi e difetti dei 3 indici di variazione che hai conosciuto nelle Unità prededenti.
Il range o intervallo di variazione è rappresentato dalla distanza fra il dato con il valore minimo e quello con il valore massimo. Presenta l'inconveniente di essere influenzato dai valori estremi; in effetti, basta un solo valore eccezionalmente al di sopra (o al di sotto) degli altri dati per far aumentare il range. Inoltre, esso non è agevolmente utilizzabile nel calcolo statistico.
La deviazione standard ha il pregio di entrare nel calcolo di ulteriori manipolazioni matematico-statistiche da effettuare sui dati, ma dovrebbe essere utilizzata soltanto se i dati stessi hanno una distribuzione Normale.
I percentili sono validi sia per distribuzioni Normali (si ricorda che, in tal caso, il 50° percentile è uguale alla media) che non Normali. Ti ricordo che, al fine di fornire un'idea della variabilità dei dati, è bene indicare sempre non soltanto il 50° percentile (ossia la mediana) ma anche - e almeno - il 25° e il 75° percentile. I percentili hanno l'inconveniente di non essere utilizzabili per ulteriori manipolazioni statistiche.
AFTER HOURS: Idee normali e idee pazze
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si tratta di una caratteristica fondamentale della curva di distribuzione Normale, e cioè del legame esistente fra le frequenze sottese dalla curva e la deviazione standard; si spiega anche su quale base, in medicina, si individuano i limiti della «normalità»