Unità precedente Sommario Unità successiva Quaderno di Epidemiologia * prof. Ezio Bottarelli

*6. L'approccio epidemiologico alle cause di malattia

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Esempio di verifica dell'ipotesi in uno studio retrospettivo

OBIETTIVO:

- consolidare - attraverso un esempio - l'apprendimento dell'impostazione di uno studio retrospettivo


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* Supponi di aver avuto l'impressione, nella tua pluriennale pratica clinica in un ospedale veterinario, che la presenza di  ? calcolosi urinaria (o urolitiasi) sia più frequente nei cani obesi o sovrappeso rispetto ai cani normali.
In base alle tue conoscenze riguardanti la fisiologia e il metabolismo del cane e ai meccanismi che conducono alla formazione dei calcoli urinari, hai il sospetto che fra le due condizioni (obesità e malattia) possa esistere una associazione e, forse, anche una relazione di causa-effetto. In sostanza, hai il sospetto che l'obesità possa essere un fattore che predispone alla calcolosi, ossia un Cap. 3, Unità 4 - Il concetto di determinante di malattia determinante di calcolosi nel cane.

Ti proponi di verificare la  ? ipotesi dell'esistenza della associazione tra obesità (OB) e calcolosi urinaria (CU) attraverso uno Cap. 6, Unità 7 - Studi prospettivi e studi studi retrospettivi studio retrospettivo.

Epidemiologia veterinaria: verifica dell'ipotesi

A questo scopo esamini le  ? cartelle cliniche dei cani visitati negli ultimi 5 anni nell'Ospedale. Nel periodo considerato, il numero di "casi" (ossia cani affetti da calcolosi, CU+) è risultato pari a 1014. Dalle stesse cartelle cliniche, accerti che 383 di questi animali erano obesi (OB+), mentre i restanti 631 erano non-obesi (OB-).

Ora procedi a selezionare un campione di cani "di controllo" (CU-) ossia di cani non affetti dalla malattia (il metodo per selezionare un campione verrà spiegato Cap. 9, Unità 1 - Scopi del campionamento in un prossimo Capitolo). In totale, il campione di cani di controllo è costituito da 1487 animali. In base alle cartelle cliniche, 322 di questi erano OB+ e 1165 OB-.

Riassumi i dati in una tabella come quella che segue.

Epidemiologia veterinaria: verifica dell'ipotesi

Ora ti chiedi: l'obesità è più frequente nei malati o nei non malati?

Per rispondere, devi confrontare la proporzione di OB+ nei CU+ con la proporzione di OB+ nei CU-.

Attento a non confonderti nel passaggio ora descritto: magari ti era venuta l'idea (sbagliata!) di calcolare la proporzione di CU+ negli OB+, e la proporzione di CU+ negli OB-.
Perché questa idea è sbagliata? È semplice: ricordi il disegno del tuo studio retrospettivo? Hai selezionato un campione di CU+ e uno di CU-, ed è su questi campioni che devi effettuare i tuoi calcoli!
Se ti è poco chiaro, ti consiglio di rileggere l'Cap. 5, Unità 5 - Cap. 3, Unità 4 - Unità precedente.

Ora procedi a calcolare la proporzione di OB+ nei CU+ e la proporzione di OB+ nei CU-:
Epidemiologia veterinaria: verifica dell'ipotesi

La proporzione di obesi nei malati è superiore rispetto ai non malati. Tuttavia, come hai giá imparato, questa differenza potrebbe essere dovuta al caso. Per ora, devi accettare l'ipotesi zero, secondo cui la differenza osservata è dovuta al caso.
Naturalmente, l'ipotesi zero può essere vera o falsa. Come puoi sapere se, in base ai tuoi dati, l'ipotesi zero è da accettare o da rifiutare? La risposta è facile: devi applicare un test statistico!
Un test statistico adatto al confronto di due proporzioni o di due percentuali è il test del Cap. 5, Unità 5 - Cap. 3, Unità 4 - chi-quadrato, già visto nei dettagli in una Unità precedente.
Il calcolo manuale è il seguente:

Epidemiologia veterinaria: verifica dell'ipotesi

Applicando il test ai tuoi dati, ottieni un valore di chi-quadrato di 76.6

Epidemiologia veterinaria: tavola chi-quadrato

Il tuo valore ha con 1 grado di libertà, essendo stato ottenuto per confronto di due proporzioni. Esso è superiore rispetto a quello tabulato nella Tabella dei valori di chi-quadrato (una parte di essa è riprodotta qui a sinistra) sia con probabilità 5% (valore tabulato: 3.841) che con probabilità 1% (valore tabulato: 6.635).
Quindi, puoi affermare che la differenza fra la proporzione di obesi nei gruppi CU+ e CU- è statisticamente significativa a un livello di probabilità 1% o inferiore. Un modo di esprimersi analogo è il seguente: la differenza fra i gruppi CU+ e CU-, riguardo al fattore «obesità», è statisticamente significativa per P<0.01 (dove P sta per probabilità).
Pertanto, l'ipotesi zero può essere tranquillamente rifiutata, in quanto hai il 99% di probabilità che la differenza osservata tra i gruppi CU+ e CU- non sia dovuta al caso.
Lo stesso concetto può essere espresso come segue: è stata osservata una associazione calcolosi-obesità di entità tale che, immaginando di ripetere per 100 volte uno studio analogo a questo (ma su altri animali), per 99 volte osserveremo differenze pari o superiori a quelle osservate in questo esperimento.

Invece di fare i calcoli a mano, puoi inserire i tuoi dati nel excel Foglio di calcolo (se non hai installato Excel, puoi vedere qui la schermata che si ottiene).
Il foglio ti restituisce direttamente il valore P, e quindi il confronto con i valori di chi-quadrato tabulati è inutile. Il valore P è 0.0000. Ciò dovuto al fatto che vengono mostrati soltanto 4 decimali, che sono più che sufficienti per trarre la conclusione riguardo alla significatività statistica. Per curiosità il valore P ottenuto con i tuoi dati è 0.0000000000000000021.

Due ultime annotazioni prima di concludere questa unità didattica.

(1) Quanto hai ottenuto finora in questa simulazione non rappresenta ancora la dimostrazione dell'esistenza di una relazione causa-effetto fra obesità e calcolosi, ma è il primo e indispensabile passo in questa direzione. La dimostrazione della relazione causa-effetto si ottiene con la verifica dei Cap. 6, Unità 6 - I cinque criteri di causalità criteri di causalità (già visti in precedenza).

(2) Con i dati ottenuti, opportunamente tabulati nella tabella 2x2, puoi calcolare il valore dell'odds ratio. L'odds ratio è fondamentale per l'interpretazione dei risultati di uno studio retrospettivo (come quello di cui stiamo parlando). L'odds ratio rappresenta una misura della forza di una associazione, e viene trattato più dettagliatamente nella prossima unità didattica.

Dati tratti da: Lekcharoensuk C. e coll. (2000) Patient and environmental factors associated with calcium oxalate urolithiasis in dogs. JAVMA, 217, 515-519 e utilizzati con il consenso degli Autori.
È stato dimostrato che l'obesità aumenta il rischio di urolitiasi anche nel gatto e nella specie umana.
Per giustificare l'esistenza della associazione tra obesità e urolitiasi, è stato ipotizzato che il cane obeso ingerisca con la dieta un eccesso di minerali capaci di favorire la formazione di calcoli (nel caso dei calcoli di ossalato di calcio, i minerali importanti sono il calcio e l'acido ossalico). Tali minerali vengono eliminati primariamente per via renale, e quindi la loro concentrazione nelle urine aumenta. Ciò favorisce la precipitazione (ri-cristallizzazione) dei minerali nelle vie urinarie e quindi la formazione di calcoli.

NELLA PROSSIMA UNITÀ:
vengono illustrate alcuni metodi (es. rischio relativo, odds ratio ecc.) che servono quantificare l'associazione esposizione-malattia.

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