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OBIETTIVO
fornire i concetti di base su alcuni attributi dell'ospite che sono implicati nella diffusione delle malattie trasmissibili all'interno di una popolazione o fra popolazioni diverse
La capacità di un ospite a trasmettere una malattia è condizionata da numerosi fattori, tra i quali i più importanti sono la recettività (o suscettibilità) e la contagiosità.
Parlando in generale, la recettività è la capacità di sviluppare un determinato evento. In epidemiologia però, per recettività molto spesso si intende la capacità di ospitare un agente patogeno e di permetterne lo sviluppo o la moltiplicazione.
RECETTIVITÀ o SUSCETTIBILITÀ =
capacità di ospitare un agente e permetterne lo sviluppo
Un fattore importante che condiziona la recettività è la specie animale. Infatti, a seconda della malattia, la recettività può essere molto ampia, oppure limitata ad una sola specie o a gruppi di specie. La gamma di specie animali recettive ad una malattia viene detta, nel suo complesso, «spettro d'ospite»
ESEMPIO. La malattia di Marek è una malattia virale che colpisce esclusivamente il pollo; quindi, si dice che il virus della malattia di Marek ha uno «spettro d'ospite» molto ristretto.
Al contrario, il virus della rabbia può infettare una vasta gamma di specie animali, e quindi esso ha uno spettro d'ospite allargato.
Un altro fattore importante che influisce sulla recettività è l'immunità derivante da una pregressa infezione o da una vaccinazione.
La recettività all'interno di una stessa specie può variare ampiamente ed essere accompagnata, ad esempio, alla selezione di animali geneticamente resistenti. L'animale recettivo può diventare vettore o portatore.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a diffondere all'interno di una popolazione recettiva per vie naturali (contatto diretto o indiretto).
CONTAGIOSITÀ =
capacità con cui un agente si trasmette da un ospite all'altro per vie naturali
La contagiosità dipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono, in genere:
Vi sono anche altri fattori che influenzano la contagiosità. Ad esempio, un animale non diventa infettante subito dopo l'avvenuta infezione. Il tempo che intercorre tra l'infezione e la escrezione dell'agente è un altro fra i tanti elementi che contribuiscono a determinare la contagiosità di una malattia. Questo periodo di tempo assume denominazioni diverse a seconda del tipo di agente implicato. In particolare, esso viene denominato:
Nel caso delle malattie non infettive, il «periodo di latenza» indica l'intervallo di tempo compreso tra l'esposizione alla causa e la comparsa della malattia.
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si parla di 3 importanti fattori riguardanti l'agente (infettività, virulenza, stabilità). Anche questi fattori entrano nei meccanismi di diffusione delle malattie trasmissibili fra e tra popolazioni.