4. Compiti e scopi dell'epidemiologia
Compiti specifici e scopi pratici della epidemiologia
OBIETTIVO:
apprendere i compiti e gli scopi dell'epidemiologia e rendersi conto che l'epidemiologia è anche disciplina diagnostico-pratica
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In una precedente unità sono state fornite alcune definizioni che identificano il campo d'azione dell'epidemiologia. Ora è venuto il momento di precisare quali sono i principali scopi che possono essere raggiunti attraverso i metodi epidemiologici.
Lo scopo ultimo dell'epidemiologia veterinaria è quello di «acquisire dati su cui basare decisioni razionali per la prevenzione e il controllo delle malattie in popolazioni animali; a ciò segue l'ottimizzazione dello stato di salute e quindi della produttività».
Altre discipline mediche hanno uno scopo pressoché simile, anche se si occupano prevalentemente di singoli individui e non di popolazioni. Negli studi epidemiologici e nell'attività degli epidemiologi possono tuttavia essere individuati elementi peculiari, quali:
- raccogliere informazioni che descrivono la frequenza e la distribuzione dello stato di salute e di malattia in popolazioni animali. Queste informazioni (o DATI) sono indispensabili per conoscere se una malattia è presente o meno in un territorio (fra l'altro, questa conoscenza è spesso necessaria ai fini commerciali per esportazioni, importazioni ecc.). I dati in oggetto sono anche indispensabili per conoscere l'importanza (economica, sanitaria, o nei riflessi della salute dell'uomo ecc.) delle diverse malattie in territori o popolazioni, utile per stabilire una priorità nella pianificazione degli interventi;
- identificare i fattori che influenzano la comparsa e l'andamento delle malattie nella popolazioni. Questi dati servono soprattutto per l'impostazione di azioni di prevenzione, eradicazione, controllo e di profilassi in genere.
- quantificare le interrelazioni tra salute e malattia, cioè accertare e studiare i determinanti di salute e di malattia.
Gli obiettivi ora descritti si traducono in pratica nelle seguenti attività pratiche:
- determinare l'origine di una malattia la cui causa è conosciuta (perché si è verificato un focolaio? da dove ha avuto origine? perché il numero di casi di una determinata malattia è aumentato? perché la malattia si è estesa a nuovi territori? perch´ la malattia ora colpisce nuove specie?);
- studiare e controllare una malattia la cui causa è inizialmente sconosciuta; (quali sono le circostanze che favoriscono la malattia? perché alcuni si ammalano e altri no?)
- acquisire informazioni sulla ecologia e sulla storia naturale di una malattia (qual è l'andamento naturale della malattia nella popolazione, cioè in assenza di qualsiasi intervento?), soprattutto allo scopo di ridurro o eliminare i determinanti di malattia, e di promuovere i determinanti di salute;
- pianificare e monitorare i programmi di controllo delle malattie (qual è la strategia migliore per controllare una malattia? quali sono le malattie da controllare prioritariamente? i piani di controllo già in corso sono efficaci?)
- valutare l'impatto economico delle malattie e analizzare il rapporto costi/benefici dei piani di controllo (quanti danni produce una malattia? qual è il risparmio ottenuto con un piano di controllo e, più in generale, le risorse spese per il controllo sono spese bene?).
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
viene definito il significato di alcuni termini fondamentali, che sono strettamente correlati a quello che può essere considerato lo scopo ultimo dell'epidemiologia: la prevenzione delle malattie.
• TEST ARGOMENTI CAPITOLO 4
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