Unità precedente Sommario Quaderno di Epidemiologia * prof. Ezio Bottarelli

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Leggiamo con senso critico

Nell'interpretazione degli articoli di divulgazione scientifica su quotidiani e settimanali occorre sempre usare il massimo senso critico. Prendiamo ad esempio l'articolo riprodotto qui sotto, tratto da un settimanale allegato a un quotidiano nazionale (La Repubblica, 3 marzo 2005).
A beneficio dell'anonimo cronista, bisogna premettere che l'articolo è sostanzialmente ben fatto; ma noi epidemiologi siamo molto pignoli e allora... andiamo a caccia di inesattezze!

Partecipa anche tu alla caccia! Leggi l'articolo (per facilitarti, alcuni punti importanti sono evidenziati) alla ricerca di qualche piccola contraddizione...

Giornale

 

Per prima cosa, notiamo che il titolo (1) «Cancro, avanza ancora in Europa» genera il convincimento che i casi di cancro in Europa sono in costante aumento nonostante gli sforzi e i progressi della Medicina citati nella frase di apertura (2).
Analizziamo proprio la frase di apertura (2) dell'articolo: «Nonostante i miglioramenti nella diagnosi precoce e nelle terapie, nel 2004 l'Europa ha fatto i conti con 2.9 milioni di nuovi casi di tumore e oltre 1.7 milioni di morti.». Ciò che sconcerta è il «nonostante» di apertura, che rafforza nel lettore l'opinione (corroborata dal titolo) che i casi di tumore siano aumentati. C'è un altro motivo per cui il «nonostante» stona: infatti è naturale che miglioramenti nella diagnosi precoce facciano registrare un eventuale incremento dei nuovi casi. Andrebbe però sottolineato che questo incremento può essere soltanto apparente e derivare proprio dalla maggiore capacità diagnostica.

Poco dopo, nelle parole dell'esperto, citate fra virgolette e quindi degne di massima fede, troviamo un elemento (4) in contraddizione con il titolo dell'articolo, laddove si afferma che «l'incidenza dei vari tumori appare pressoché costante».

In sostanza, dai dati forniti nell'articolo si deduce, in sostanza, che il problema-cancro in Europa è stabile e non in aumento (come invece affermato nel titolo), e che l'incremento della mortalità (ed anche, aggiungo io, della prevalenza) è dovuto soprattutto all'invecchiamento della popolazione (3) .


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