Bisogna essere sempre molto accorti quando si effettuano confronti fra le frequenze di un fenomeno.
Nell'articolo tratto da un settimanale allegato a un quotidiano nazionale (gennaio 2004), si sostiene la tesi che "fra i cani più mordaci ci sono razze insospettabili: labrador e golden in testa". Ciò può essere senz'altro vero, e non si vuole in questa sede entrare nella disputa riguardante la pericolosità - vera o presunta - di alcune razze canine.
Il problema è che, a sostegno della sua tesi, il cronista porta alcuni dati derivanti da uno studio effettuato in Emilia Romagna. Il cronista riporta dati che dimostrano che:
Il cronista ha dimenticato che i confronti sono validi soltanto se è nota la composizione della popolazione da cui i dati sono stati tratti. Nel caso particolare, si afferma che "solo" il 3.74% delle morsicature è dovuta a cani di razza pitbull, ma si dimentica che questo dato assume un significato soltanto se è nota la proporzione di pitbull sul totale della popolazione studiata.
ESEMPIO. Facendo qualche calcolo sui dati forniti nell'articolo, si può desumere che i casi di morsicatura a Bologna sono stati esattamente 214 e che 8 (3.738%) erano da attribuire a pitbull e 10 (4.673%) a pastori tedeschi. Ebbene, supponiamo per pura ipotesi che a Bologna esistano 8 pitbull e 1000 pastori tedeschi: allora TUTTI i pitbull sono morsicatori, mentre soltanto l'1% dei pastori tedeschi è "colpevole"!
Dovè la svista? Nell'articolo si utilizza una frazione ove al numeratore si pone il numero di pitbull morsicatori e al denominatore il totale di cani morsicatori. Sarebbe stato molto più sensato porre al denominatore il totale di pitbull esistenti nella popolazione e, allo scopo di dimostrare la maggiore mordacità dei labrador rispetto ai pitbull, confrontare le seguenti proporzioni:
pitbull morsicatori labrador morsicatori ------------------- -------------------- totale pitbull totale labrador