OBIETTIVI:
apprendere le differenze fondamentali fra epidemiologia e medicina clinica
Le fondamentali differenze fra il diagnostico clinico e l'epidemiologo possono essere individuate nei due seguenti campi:
La seguente metafora, che raffronta la medicina clinica all'epidemiologia, è famosa fra gli "addetti ai lavori" nel campo della salute pubblica dell'uomo ma può essere senz'altro adattata anche al settore veterinario.
Immaginiamo che una grande valanga d'acqua, derivante da un malfunzionamento del sistema di dighe di un invaso, stia minacciando la vita di un gran numero di persone. In questa circostanza, il compito del clinico è quello di fornire un salvagente alle persone minacciate o che già sono state travolte dall'acqua. Sull'altro versante, l'epidemiologo cerca di individuare il guasto nel sistema di dighe, per bloccare l'inondazione e prevenirne delle nuove.
La metafora può essere completata dal seguente corollario: la riparazione del guasto è compito della "salute pubblica".
Quanto finora esposto non deve però far ritenere che l'epidemiologia non sia utile al veterinario clinico. Anzi, esiste un intero e attualissimo settore di studio che riguarda l'applicazione dei principi epidemiologici proprio alla pratica clinica sui singoli animali. Si tratta della cosiddetta EBM (Evidence Based Medicine). In italiano la EBM viene detta, con una traduzione letterale impropria, «medicina basata sull'evidenza», dove per «evidenza» deve intendersi «prova dei fatti».
Nello schema che segue vi sono alcune importanti domande che aiutano a capire perché anche a un veterinario clinico, ad esempio che si occupa di animali da compagnia, l'EBM e l'epidemiologia possono risultare utili.
AFTER HOURS: Diagnosi a cavallo
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si parla delle «cause» di malattia viste con l'ottica dell'epidemiologia; si parla anche del fatto che raramente le malattie possono essere ascritte a un'unica causa e di come il concetto generale di «causa» sia inquadrabile in una visione probabilistica.