OBIETTIVO
sottolineare il ruolo di alcune variabili riguardo al contatto tra animali infetti e animali sani
L'efficienza del contatto descrive le condizioni che facilitano l'instaurarsi dell'infezione nel singolo animale e la sua diffusione a livello di popolazione.
Per una particolare infezione, l'efficienza dipende dalla stabilità dell'agente, dalle vie di escrezione da parte dell'ospite infetto e dalla via di penetrazione nell'ospite suscettibile.
Riguardo alla durata, il contatto può essere assai breve oppure prolungato. La durata della contagiosità determina il numero dei suscettibili che vengono infettati da un singolo soggetto infetto. Quindi, ad esempio, le infezioni virali dell'apparato respiratorio superiore hanno in genere una contagiosità breve (giorni) mentre bovine affette da TBC possono essere escretrici del bacillo col latte per anni.
Anche il comportamento degli animali può condizionare l'efficienza del contatto. Esempio tipico è quello della rabbia, nel senso che animali per natura timidi e schivi, quando sono colpiti da rabbia tendono ad avvicinarsi all'uomo e appaiono addirittura mansueti. Ciò incrementa la possibilità di contatto dell'uomo con il virus.
La patogenesi della malattia può influenzare la probabilità di trasmissione; per es., le malattie respiratorie possono indurre tosse e starnuti, cui si accompagna diffusione dell'agente tramite aerosol.
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si parla delle principali vie di trasmissione (orale, respiratoria, cutanea, trans-mucosale) delle malattia infettive e parassitarie.