Unità precedente Sommario Unità successiva Quaderno di Epidemiologia * prof. Ezio Bottarelli

cap. 1.23. Definizione di epidemiologia e concetti di base

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I determinanti secondari

OBIETTIVO:

- affinare il concetto di 'determinante', individuando i determinanti secondari


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I determinanti secondari sono rappresentati dai fattori la cui variazione esercita un effetto minore nella genesi della malattia. In altre parole, essi non sono indispensabili né di importanza fondamentale per la comparsa della malattia. In molti casi essi corrispondono ai cosiddetti fattori  * "predisponenti" o "favorenti".

Epidemiologia veterinaria: determinanti secondari

ESEMPIO. La polmonite enzootica del suino è una malattia cronica, diffusa in tutto il mondo, che provoca gravi danni economici negli  ? allevamenti intensivi. Il determinante primario è un batterio: Mycoplasma hyopneumoniae. Tuttavia, la malattia si manifesta più spesso, e con caratteri di maggiore gravità, se sono presenti alcuni fattori (determinanti secondari), fra i quali: sovraffollamento, scarsa ventilazione, sbalzi di temperatura, stress diversi (svezzamento, formazione dei gruppi ecc.).
Questa stessa situazione (malattie da virus o da batteri aggravate da determinanti secondari) si presenta con notevole frequenza in numerose malattie respiratorie o enteriche degli animali in allevamento intensivo (es. colibacillosi del pollo; colibacillosi del vitello; colibacillosi del suinetto, gastroenterite trasmissibile del suinetto ecc.)

Come nel caso dei determinanti primari, nello schema viene proposto un esempio di determinanti secondari, suddivisi in intrinseci (o endogeni, ossia interni all'ospite) ed estrinseci (o esogeni).

Vale la pena di sottolineare che la classificazione proposta, in base alla quale i determinanti vengono suddivisi in "primari" e "secondari", è utile soprattutto a scopo didattico, ma può non risultare altrettanto valida nella pratica. La suddivisione, infatti, non deve essere ritenuta fissa e nitida: in alcune situazioni, un determinante classificato come "secondario" può viceversa agire come determinante "primario".

ESEMPIO.
La costituzione genetica rappresenta certamente un determinante secondario riguardo alla malattia di Marek (una malattia tumorale del pollo sostenuta da un herpesvirus). Infatti, la costituzione genetica può ostacolare la comparsa di malattia, essendo note "linee genetiche" di polli relativamente resistenti, che si ammalano meno frequentemente o nelle quali la malattia è meno grave.
Per altre malattie (es.  ? emofilia dell'uomo) la costituzione genetica rappresenta invece un determinante primario.

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si discute riguardo a due concetti apparentemente semplici ma in realtà elusivi: il concetto di salute e quello di malattia. Inoltre, si dimostra che non sempre le malattie più gravi ed evidenti sono le più pericolose.

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