Versione Mobile | Vai alla versione Desktop
Differenze tra versione Mobile e versione Desktop
OBIETTIVO:
acquisire informazioni sugli obiettivi di base della epidemiologia veterinaria;
differenziare l'epidemiologia descrittiva (osservazionale) da quella analitica (sperimentale).
E' necessario premettere che non esiste una classificazione univoca delle tipologie di studi epidemiologici. Esistono schemi di classificazione molto complicati, ed una loro esposizione esauriente va al di là degli scopi del Quaderno. L'argomento è reso ancor più difficile dal fatto che, in letteratura, c'è qualche divergenza sulla terminologia.
In questa unità, ed in una successiva, viene fornito uno schema di base semplificato, e quindi impreciso, ma efficace a scopo didattico per chi si avvicina per la prima volta all'Epidemiologia
Lo schema, già accennato nelle Unità precedenti, prevede che gli obiettivi degli studi epidemiologici possano essere riassunti in due grandi settori principali:
(1) Epidemiologia DESCRITTIVA
(2) Epidemiologia ANALITICA
Il primo settore comprende la cosiddetta "epidemiologia descrittiva", che ha lo scopo primario di studiare le caratteristiche di una malattia (frequenza, andamento ecc.) a livello di popolazione. L'attributo "descrittiva" deriva dal fatto che, nello studio, ci si limita ad osservare e descrivere, senza interferire con il fenomeno in studio. Con efficace acronimo tratto dalla lingua inglese, questi studi sono caratterizzati da quattro W: What, Who, When, Where. Manca la quinta W (Why), che è appannaggio degli studi analitici (o sperimentali, v.sotto).
In alcuni casi si studiano gruppi di animali con frequenza insolitamente alta o bassa di malattia, allo scopo di avanzare delle ipotesi sulle cause ("determinanti") di quella malattia. In altri casi, si valuta la frequenza di malattia al fine di quantificare il fenomeno-malattia e comprenderne la portata e l'effetto sulla popolazione.
Si potrebbe condurre una indagine epidemiologica per conoscere qual è la frequenza di "infertilità" nelle bovine da latte di una regione. I dati ottenuti, debitamente analizzati e confrontati, saranno utili per chiarire le dimensioni e le caratteristiche del problema "infertilità", per valutare l'opportunità di intraprendere forme di lotta pianificata ecc.
In altri casi, l'epidemiologia descrittiva può servire a dimostrare che una regione è indenne da una determinata malattia; questa conoscenza è quasi sempre richiesta nello scambio o commercio di animali o loro prodotti.
In genere, gli studi descrittivi (detti anche "studi ecologici") rappresentano un substrato prezioso per gli studi analitici, e quindi li precedono.
Il secondo settore raccoglie tutte quelle attività che hanno lo scopo di verificare una ipotesi; le ipotesi più frequenti riguardano l'effetto di uno o più (presunti) determinanti di malattia. In altre parole, si studia «perché» una malattia si sviluppa. Indagini di questo tipo rientrano nella cosiddetta epidemiologia analitica. L'attributo "analitica" indica che ci si basa su procedimenti propri dell'analisi. In questo tipo di studi si interferisce attivamente con la malattia in studio, manipolando una o più delle variabili in causa (questo aspetto verrà spiegato meglio più avanti).
(1) Epidemiologia DESCRITTIVA = What, Who, When, Where
(2) Epidemiologia ANALITICA = Why
NELLA PROSSIMA UNITÀ:
sempre allo scopo di illustrare il campo d'azione dell'epidemiologia, e proseguendo il già iniziato parallelo fra epidemiologia e clinica,si pongono a raffronto 3 discipline (patologia, clinica, epidemiologia) per sottolinearne le differenti finalità.